Gentile affezionato pubblico, eccoci nuovamente tornati qui, sul luogo del misfatto, in preda alla solita insensata e irrefrenabile frenesia comunicativa. Come purtroppo state realizzando, il catalogo di imprecazioni e scongiuri su cui avete duramente lavorato in questo ultimo mese non si è rivelato un buon investimento alla pari del variopinto impianto di rituali animistici ed esoterici a cui avete fatto ricorso e che non ha prodotto alcun apprezzabile risultato se non quello, ahivoi, di avervi alleggerito il portafoglio e di aver accelerato l’insofferenza senile, l’incipiente calvizie e soprattutto il consueto giramento di maroni. Consapevole di rappresentare fieramente una parte apprezzabile del Vostro scoramento cosmico, questo strambo sodalizio si candida, sin d’ora, ad accompagnarvi al cospetto del solito cinico e baro destino, pronto a infliggervi la solita oretta di insopportabili e vacue considerazioni sul senso della vita e, soprattutto, sul sottile e crudele fascino del futuro in un classico slalom tra impronunciabili facezie e fosche previsioni, tra meteorologie assortite e improbabili vaticini, tra accezioni semantiche e deliri psicoscientifici, tra intuizioni letterarie e logaritmi matematici, in pessima compagnia di un’indegna marmitta di scienziati pazzi, di millantatori, aruspici, cassandre, maghi, maghine, maghetti e pure qualche bel magone. Una dolorosa via crucis radiofonica che scomoda per l’occasione un parterre di primissimo ordine, chiamando a raccolta le belle testine di William Gibson, Philip Dick, Guglielmo Marconi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Belpoliti, il fu Colonnello Bernacca, Aldous Huxley, Piergiorgio Odifreddi, Paul Valery, Michele Serra e l’abominevole dottor Zhang, tutti insieme appassionatamente, fugaci ed incolpevoli protagonisti di questo stravagante serraglio creativo. Liberatevi quindi da ogni zavorra ideologica e da ogni residuo senso del pudore per abbracciare coraggiosamente il fato che, come sempre, vi attende beffardo nell’ombra per regalarvi l’ennesima puntata di questo incontenibile strazio !
Pensierino del giorno:
Giorni di catastrofe sono tutti i giorni in cui non succede nulla.
Italo Calvino
Lascia una risposta
Devi essere connesso per pubblicare un commento.