Archive for Blog

Guarda chiaro nel futuro! E’ la 7a puntata di Ultimo Piano

Ascolta la settima puntata

Gentile affezionato pubblico, eccoci nuovamente tornati qui, sul luogo del misfatto, in preda alla solita insensata e irrefrenabile frenesia comunicativa. Come purtroppo state realizzando, il catalogo di imprecazioni e scongiuri su cui avete duramente lavorato in questo ultimo mese non si è rivelato un buon investimento alla pari del variopinto impianto di rituali animistici ed esoterici a cui avete fatto ricorso e che non ha prodotto alcun apprezzabile risultato se non quello, ahivoi, di avervi alleggerito il portafoglio e di aver accelerato l’insofferenza senile, l’incipiente calvizie e soprattutto il consueto giramento di maroni. Consapevole di rappresentare fieramente una parte apprezzabile del Vostro scoramento cosmico, questo strambo sodalizio si candida, sin d’ora, ad accompagnarvi al cospetto del solito cinico e baro destino, pronto a infliggervi la solita oretta di insopportabili e vacue considerazioni sul senso della vita e, soprattutto, sul sottile e crudele fascino del futuro in un classico slalom tra impronunciabili facezie e fosche previsioni, tra meteorologie assortite e improbabili vaticini, tra accezioni semantiche e deliri psicoscientifici, tra intuizioni letterarie e logaritmi matematici, in pessima compagnia di un’indegna marmitta di scienziati pazzi, di millantatori, aruspici, cassandre, maghi, maghine, maghetti e pure qualche bel magone. Una dolorosa via crucis radiofonica che scomoda per l’occasione un parterre di primissimo ordine, chiamando a raccolta le belle testine di William Gibson, Philip Dick, Guglielmo Marconi, Filippo Tommaso Marinetti, Marco Belpoliti, il fu Colonnello Bernacca, Aldous Huxley, Piergiorgio Odifreddi, Paul Valery, Michele Serra e l’abominevole dottor Zhang, tutti insieme appassionatamente, fugaci ed incolpevoli protagonisti di questo stravagante serraglio creativo. Liberatevi quindi da ogni zavorra ideologica e da ogni residuo senso del pudore per abbracciare coraggiosamente il fato che, come sempre, vi attende beffardo nell’ombra per regalarvi l’ennesima puntata di questo incontenibile strazio !

Pensierino del giorno:

Giorni di catastrofe sono tutti i giorni in cui non succede nulla.

Italo Calvino

 

6a puntata: in viaggio!

Ascolta la sesta puntata

Cari amici, l’equipaggio di Ultimo Piano è lieto di accogliervi nuovamente a bordo. Nonostante i temibili agguati del solito destino, cinico e baro, questo improvvido accrocchio umano è pronto ad accompagnare le vostre stanche vestigia in un singolare viaggio nel magico mondo della mobilità. Rispolverando, per l’occasione, un’intrepida e mai sopita anima nomade, l’infame sodalizio ai comandi di questo bislacco veicolo vi invita a guadagnare agilmente la soffitta di casa per recuperare velocemente valigie, borse, trolley, depliant, bussole, sestanti, rotte, carte d’imbarco, documenti, mappe o qualsivoglia altro orpello più o meno utile all’orientamento topo-geografico. Come nel più fantasmagorico dei cortocircuiti, Ultimo Piano è, infatti, pronto a guidarvi nel magico e incantato mondo dei viaggi: un universo fatato, regno incontrastato dei maghi del turismo estremo e dei profeti del divertimento coatto, un non luogo dominato dalle potenti lobby dei tour operator e degli armatori, un’inesorabile giostra di elementi e cose in perenne movimento, dalle navi da crociera alle superpetroliere, dai container alle auto usate, dai pensionati del brivido ai supermanager, dai perfidi animatori dei villaggi turistici alle allegre famigliole, impotenti vittime dell’isterismo feriale post-moderno. Insomma cari amici, in poche e assai povere parole, la solita improbabile “baracca”, il più classico e crudele girotondo creativo in bilico tra ragione e sentimento in buona compagnia di Jonathan Coe, Andrei Tarkovskji, Josè Saramago, Colson Whitehead, Fernando Pessoa, Gore Vidal ma anche di quei simpaticoni di Onda Verde, dell’impronunciabile vulcanone islandese e pure del supremo e triste mietitore.

Abbandonate, quindi, al loro destino le poche sinapsi sin qui incredibilmente sopravvissute e assaporate questa inedita dimensione verticale dal comodo sprofondo della vostra confortevole poltrona ergonomica. Nel rammentarvi ancora una volta che sui voli di Ultimo Piano non è ammesso il pur minimo entusiasmo né è tantomeno consentito usare il cervello, ovvero quello che ne rimane, l’equipaggio porge sin d’ora le sue più accorate, imbarazzate e sentite scuse per il consueto mortificante risultato finale.  Buon viaggio !

Pensierino del giorno:

Posare i piedi sul medesimo suolo per tutta la vita può provocare un pericoloso equivoco, farci credere che quella terra ci appartenga, come se essa non fosse in prestito, come tutto è in prestito nella vita.  (Antonio Tabucchi)

5a puntata: all’Ultimo Piano siamo rimasti senza rete!

Ascolta la quinta puntata

Gentile popolo di Ultimo Piano, siamo infinitamente spiacenti di comunicarvi che è finalmente disponibile per le vostre orecchie anche la quinta disdicevole tappa di questo obliquo percorso radio – cronachistico.

Nonostante le vostre più recondite e malcelate speranze, la pausa agostana non ci è stata di alcun giovamento e pertanto, non paghi dello strazio sin qui prodotto, torniamo nuovamente a distogliervi dal torvo stordimento in cui siete scivolati anche in conseguenza di un compulsivo abuso di strumenti di “distrazione di massa”. La crisi globale dell’economia è arrivata a bussare anche alla porta dell’Ultimo Piano e le nostre maestranze hanno, quindi, incrociato le braccia esattamente qualche minuto prima di aprire i microfoni unendosi al picchetto di protesta, ostile, determinato e un tantino nervosetto, che staziona da mesi sul nostro pianerottolo. Ma sprezzante di ogni difficoltà e pure dei categorici diktat dell’Associazione per La Lotta alla Banalità, l’equipaggio di Ultimo Piano ha comunque deciso di andare in onda in versione decollata – e cioè senza testi ovvero senza testa, a seconda dei punti di vista – per raccontare, con la consueta dose di “sentimiento e scinismo”, le strane sorti della cultura e della musica in questo curioso paese dei balocchi. Sciogliete quindi le meningi, “shampate” pure il cocker spaniel del nonno e preparatevi a sorbirvi l’ennesima futile chiacchiera in tema di eventi, piani inclinati e movimenti giovanili con l’ennesimo slalom stilistico tra le sagge provocazioni di Marco Revelli, i crudi dati di Ilvo Diamanti, le stimolanti riflessioni di Alessandro Baricco e le dotte osservazioni di Matt Mason: una luccicante carrellata attraverso lo stato delle arti, della musica e della cultura che contrappone il punk capitalism alle vetrine mediatiche dei talent show, i pensionati del rock ai pirati del downloading, la crisi del live ai consolidati pregiudizi sulla musica contemporanea. Quindi, cari spietati complici, bruciate pure l’agenda, polverizzate il tablet, immergete lo smart phone nell’acido muriatico e disdite l’appuntamento con il vostro personal shopper perché è finalmente giunto il momento di farsi un bel giretto sulla rutilante giostra di Ulltimo Piano, ovviamente, in buona compagnia del cocker del nonno ma anche di Silvio Bernelli, Jon Savage, Simon Reynolds, Irvine Welsh, Michele Serra, Nick Hornby e, soprattutto, del grande ed eterno vate Lester Bangs. Tutto il resto può attendere !

Pensierino del giorno:

Fate largo all’avanguardia

siete un pubblico di merda

applaudite per inerzia ma l’avanguardia è molto seria

(Io) vado contro corrente perché sono demente e

sono ribelle con l’urlo nella pelle

 

Scomparsi, occultati, invisibili… nella Quarta Puntata di Ultimo Piano

Ascolta la quarta puntata

Cari amici, ormai dovreste saperlo che stiamo sempre dalla parte sbagliata, dalla parte di chi fugge, di chi fa collezione di errori e di chi, alla fine, saluta, scatta e se ne va.

Ma, non paghi di cotanta dissennata attitudine, ci stiamo specializzando anche in un’altra complessa e, al contempo, assai vile specialità: quella del farsi invisibili. Coraggio, quindi, che, se siete inseguiti dal solito codazzo di fans in crisi ormonale, se vi sentite tallonati da torme di creditori infumanati, se siete rincorsi da orde schiumanti di condomini ostili, potete finalmente riguadagnare la libertà, in stile e scioltezza, ricorrendo all’arte della scomparsa e dell’occultamento.

E non preoccupatevi troppo se la cosa dovesse presentare, in termini pratici, qualche piccolo problemuccio di natura tecnica perché, in realtà, basterà seguire alla lettera l’idonea manualistica per corrispondenza e vi ritroverete a fluttuare nell’inedito universo del mimetismo e del non visibile, magari in buona compagnia di migliaia di soci lavoratori, di allegre falangi di precari e atipici, di schiere di giovani neoanalfabeti nonché dei soliti spietati e perfidi superspecialisti del marketing estremo.

Come avrete ormai colto con il solito colpevole ritardo, l’oggetto della quarta ignobile revue di Ultimo Piano è proprio l’Invisibilità: una dimensione finalmente a portata di mano ed a cui potrete lascivamente abbandonarvi, tra un cocktail e l’altro, in un improbabile e obliquo percorso a ostacoli tra le opere di Bansky e le sagaci trovate del marketing duepuntozero, tra fake products e skip tracers, tra mantelloni invisibili e meta materiali, tra videogiochi e inchiostri simpatici.

Insomma, per farla breve, una delle nostre più classiche e meschine scivolate nel consueto girone di stravagante umanità, un cortocircuito temporale in grado di collegare il pensiero di Adam Smith a quello di Pierpaolo Pasolini, le umane gesta di Frank A. Hearn a quelle di H. G. Wells, le lettere di Italo Calvino a quelle di Mata Hari spaziando lungo un orizzonte che va dalla collina di Superga alle piazze tragicamente segnate dalle stragi di stato, dai programmi ONU per i rifugiati al magico e insensato mondo up-to-date della redemption, dell’effort e del pay off.

Quindi, cari amici, rinchiudete ogni residuo indugio nell’autorimessa di famiglia e preparatevi spiritualmente ad apprendere i rudimenti del mimetismo. E lasciate pure in pace gli illusionisti, i prestidigitatori, i mentalisti e gli incantatori di serpenti perché, oggi, diventare invisibili è ben più facile di quanto possiate solo immaginare !

 

Pensierino del giorno:

Largo all’avanguardia pubblico di merda

Tu gli dai la stessa storia tanto lui non c’ha memoria

Sono proprio tutti tonti vivon tutti sopra i monti

Compran tutti i cantautori come fanno i rematori quando voglion fare i cori che profumano di fiori.


Con uno scatto d’autore è arrivata anche la terza puntata

Ascolta la terza puntata di Ultimo Piano, dedicata agli scatti.

Puntata 3: scatto

Ascolta la terza puntata

Su, dai, confessatelo: non avreste mai scommesso nemmeno un quarto di dracma su questo sghembo sodalizio radio-cronachistico.

E invece, malgrado le buone intenzioni di starvene alla larga, il vostro spirito nichilista ha ancora avuto la meglio e siete così colpevolmente tornati qui, sul luogo dello scempio, a farvi irretire dalla consueta ignobile congerie di facezie malamente assortite.

Sarà per la calura estiva, sarà per il calo degli zuccheri, sarà quel che sarà, ma Ultimo Piano ha definitivamente deciso di sfidare tutti gli elementi cimentandosi per l’occasione con una specialità di cui i suoi ignobili autori hanno sempre drammaticamente difettato. Il fil rouge della terza calata nel logorio della vita moderna è infatti lo scatto: dalle cinefotografie di Gregory Crewdson ai poderosi colpi di reni di Fiorenzo Magni, dalle pose d’autore di Michelangelo Antonioni alla tragica epopea di Jim Clark, dalla “Freccia di Barletta” al Pirata, dalle ottiche di Avedon ai social takes di Richard Renaldi, dai guinness della velocità alla crudeltà del photofinish, da Bisteccone Galeazzi a Leonardo Sciascia scivolando ai margini di un corridoio temporale che intrecci idealmente i fumi jazz del downtown di Harlem con l’aria frizzante del Col du Galibier, i chiaroscuri del Maryon Park di Charlton con i cieli della Madison in una rutilante, sconcertante ed effimera giostra rigorosamente a due dimensioni.

Quindi, cari amici, ancora per una volta, assettatevi belli comodi: spolverate il pouf di mucchetta, staccatevi dal santino di Karl Lagerfeld, lasciate che questo insano nervosismo cosmico si impossessi del vostro sistema limbico e gettatevi definitivamente nelle braccia del destino !

E che Capitan Visiera sia con Voi !

Pensierino del giorno:

Applaudite per inerzia ma l’avanguardia è cosa seria !

 

Scatto d’orgoglio?

All’ultimo piano abbiamo avuto uno scatto d’orgoglio: ed allora ecco a voi, a breve, anche la terza puntata. Rimanete sintonizzati, ma risparmiateci i vostri scatti d’ira!



 

La seconda puntata di Ultimo Piano è online!

Eccola! La nostra buona azione….

La seconda puntata di Ultimo Piano.

Una buona azione

Preparatevi: all’ultimo piano è in arrivo la seconda puntata.

“Potevamo stupirvi con effetti speciali e colori ultravivaci… Ma noi siamo scienza e non fantascienza” (Spot Telefunken, 1981).

Bert & Roger

up_spot_telefunken


Gentili amiche, gentili amici, eccoci qui, finalmente tornati a infestare l’etere e a saturare inutilmente la banda stretta del web.

Da oggi, infatti, è disponibile online la prima puntata dell’ennesimo disdicevole capitolo del travaglio psicosociale di queste tristi e miserevoli esistenze perennemente alle prese con l’incessante logorio della vita moderna.

Avvertenze per l’uso

L’associazione per la lotta alla banalità ricorda che non sono ammessi gruppi di ascolto né di sostegno. Sono inoltre banditi i complimenti gratuiti. Per quanto, invece, riguarda gli insulti, questi sono ammessi con accademica preferenza per l’endecasillabo giambico o quello sdrucciolo rigorosamente con rima in “h”. Si rammenta altresì che l’ascolto del programma è riservato, in via esclusiva, a un pubblico adulto, rassegnato, offeso e del tutto privo della benché minima speranza. Astenersi, quindi, da inutili entusiasmi !

Attenzione!  L’uso prolungato può dare effetti indesiderati. Utilizzare solo dopo la data di scadenza. Disperdere nell’ambiente dopo l’uso magari assieme ai pochi neuroni rimasti.

pensiero del giorno

Lardo all’avanguardia, pubblico di mensa !

VAI ALLA  PRIMA PUNTATA