Ascolta l’ottava puntata – prima parte
Ascolta l’ottava puntata – seconda parte
Gentile spossato pubblico, il repentino decadimento fisico e morale innescato dalla prolungata esposizione alla famiglia e ai micidiali concerti di capodanno richiede un’immediata risposta e una severa assunzione di responsabilità. Nonostante siate riusciti a sopravvivere brillantemente all’estenuante tour de force gastrico e abbiate magistralmente contenuto lo stordimento da manovra finanziaria d’emergenza, ora siete nuovamente in balia dei sensi di colpa e pronti, quindi, a rigettarvi a testa bassa nella mischia con seria determinazione e indomito spirito patriottico. Cari amici, presi come siete dal simpatico affanno quotidiano, non avete invece colto che, anche per Voi, è finalmente scoccata l’ora del “magico contropiede”: soffocate le pulsioni produttive, tenete a bada il solito fanatismo, chiudete il rubinetto del gas, restituite ai mittenti, non senza la vostra personale dedica autografata, le bollette insolute e tirate fuori dalla rimessa la Porsche Carrera GT color salmone, ignobilmente vinta trentadue anni fà con i punti premio del “Ciocorì”, perché è arrivato il tanto atteso giorno, il momento, cioè, di una meritata vacanza. Perché allora non allargare il misero, meschino e ristretto orizzonte per volgere lo sguardo ben oltre le vostre solite mete, le noiose Seychelles, i solinghi atolli del Pacifico o l’insulsa cordigliera andina, magari verso orizzonti più vasti e lontani, in alto, oltre il cielo e verso il buio cosmico delle profondità siderali? La premiata ditta Sterling & Cooper è, ancora una volta, orgogliosa di offrirvi un ricco catalogo di escursioni guidate per condurvi nel magico mondo dello spazio profondo: una frontiera, brulicante di idee, opportunità, nuovi cosmodromi e agenzie spaziali, in orbita sulla stessa scia di quintali di rifiuti, di improbabili taikonauti, di missili, navicelle e schiere di fanatici tycoon, pronti a immolare intere fortune pur di inseguire il sogno sci-fi di una mobilità estrema e low cost. Insomma, affezionato e distratto pubblico, anche questa volta Ultimo Piano vi regala la consueta imbarazzante carrellata di amenità e facezie saltando allegramente dagli straordinari archivi della NASA all’epopea del primo astronauta afghano, dalla grigia tristezza del paesaggio suburbano del ricco nordest agli utopici open space dell’impresa postmoderna, dalla musica binaurale allo “spazio vitale” del bipede contemporaneo, dagli isterismi nazionalistici ai più imbarazzanti miti fondativi. Un’indegna e rutilante giostra che passa, con colpevole disinvoltura, dagli alti registri del compianto maestro della parola Andrea Zanzotto all’involontaria comicità dei programmi dell’accesso, da Edwin Abbott Abbott alle visioni di Carlo Mazzacurati, dalle magie del world wide web al movimento spazialista di Lucio Fontana, da Andrej Tarkovskij a Marco Paolini, da Vitaliano Trevisan a Zygmunt Bauman.
Indossate, quindi, senza più indugi la mega tutona spaziale, stivate nello zaino la solita scorta di maxipannoloni cosmici e di codeghini liofilizzati perché la stazione spaziale è lì fuori, in orbita, pronta ad accogliervi per un giro di valzer in compagnia del solito cinico e baro destino. Buon ascolto!
Pensierino del giorno:
Salvare il paesaggio della propria terra è salvarne l’anima e quella di chi l’abita.
Andrea Zanzotto
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